martedì 23 giugno 2009

Ande del Nord: iniziano le esplorazioni

Sto partendo per il Perù. Nei prossimi giorni mi ricongiungerò agli amici della Spedizione che erano partiti il 9 giugno, e tutti insieme ci dirigeremo alla volta delle Ande del Nord.
Ogniqualvolta sarà possibile invierò notizie sullo svolgimento della spedizione.
A presto.

mercoledì 17 giugno 2009

Nuovo comunicato della Spedizione Ande del Nord impegnata in Amazzonia

(Foto: G. Frinchillucci)

Riporto un nuovo comunicato che perviene dall'Amazzonia da parte degli amici che mi hanno preceduto in missione con la Spedizione Ande del Nord.



A Bagua tra il 5 e il 6 giugno c’è stato stato un conflitto a fuoco tra indios e polizia con circa venti vittime tra i poliziotti e ancora oggi non si conosce il numero esatto delle vittime tra i nativi, che comunque si aggira sull’ordine delle decine, e tutte le comunità native si stanno sollevando.
Abbiamo iniziato ad informarci e abbiamo appurato che tutto è partito dalla volontà del governo dell’Apra, guidato da Alan Garcia, di abrogare una norma della costituzione per rendere più facile l’accesso alle risorse della selva da parte delle imprese di sfruttamento minerario e petrolifero, anche contro la volontà della popolazioni native.
Contro il decreto centinaia di indios armati con archi e frecce presidiano barricate che bloccano tutte le strade.
La tensione è altissima. A loro si sono aggregati oppositori politici del governo in carica che stanno approfittando del grave momento.
I blocchi hanno paralizzato l’Amazzonia, in particolare la Selva Central, dove ci troviamo ora noi.
Noi siamo stati bloccati dai manifestanti a Pichanaki e con molte difficoltà ci siamo rifugiati nella chiesa cattolica.
A questo punto le ricerche scientifiche che pensavamo di fare con i nativi, sono state sospese e abbiamo concentrato tutte le nostre attenzioni sulla situazione e sulla realizzazione di attività di sostegno umanitario alle popolazioni locali convinti che azioni di pacekeeping e promozione del dialogo, accompagnati da fatti concreti, come la distribuzione di aiuti umanitari, siano la nostra vera priorità in questa circostanza così drammatica.
Così entrati in contatto con il sindaco della città di Pichanaki, un politico molto attento alle esigenze della popolazione e con una forte volontà di dialogo, che ci ha aiutato moltissimo.
Sentiamo forte il desiderio di aiuatare il dialogo tra le parti, convinti che la questione si possa risolvere pacificamente e non con un inutile bagno di sangue.

Adesso siamo scesi a Satipo per raccogliere altre informazioni.

Domani qui in Perù è un giorno decisivo. Il governo dovrebbe abrogare il decreto 1090 e la situazione potrebbe normalizzarsi, altrimenti nessuno può sapere cosa succederà.

Di sicuro noi in questo momento ci troviamo bloccati (per nostra scelta) nel territorio indigeno, aspettando l’evolversi della situazione e pronti per aiutare le popolazioni con aiuti umanitari e mettendoci al servizio del dialogo con esperienze di peacekeeping che abbiamo già acquisto in Africa Orientale.

Con me ci sono alcuni dei quadri dell’associazione Perigeo Onlus: Giorgio Marinelli, il presidente, Valentina Francia e Laura Bacalini, responsabili del settore comunicazione e progettazione. Con i fondi raccolti la Perigeo sta aiutando le popolazioni native.

Speriamo che domani il Peru conosca un giorno di pace e di riconciliazione e che i diritti dei nativi vengano rispettati.

Noi questa notte alle 4 partiremo per raggiungere via fiume un importante villaggio Ashaninkas sul rio Tambo per incontrare un missionario francescano e antropologo mio amico.
Cercheremo con lui di capire meglio la situazione e come possiamo aiutare meglio le popolazioni native.

Un grazie di cuore a quanti ci stanno sostendo.


Ashaninkas: una sofferenza che viene da lontano

E' interessante leggere questo articolo apparso sul Corriere della Sera nel lontano 1993.


http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/21/Peru_indios_uccisi_Sendero_co_0_9308216279.shtml

martedì 16 giugno 2009

Comunicato della Spedizione Ande del Nord


La Spedizione Ande del Nord invia questa comunicazione sulla situazione drammatica che stanno vivendo gli indios . Invito tutti coloro che la leggono a darne diffusione. E' importante che si venga a conoscere il più possibile cosa sta accadendo in quella parte del mondo.


La situazione è molto delicata perchè a Bagua ci sono stati forti scontri tra nativi e polizia con molti morti e in tutta la selva sta scoppiando una rivolta contro un decreto legge che dà la possibiltà alle imprese private di entrare nei territori indigeni, fino a questo momento tutelati dalla Costituzione.
La mattina seguente ci incontriamo con la mia amica Pilar Urbina, assistente sociale che assiste bambini di strada a Lima. Andiamo con lei nella casa d'accoglianza Giovanni Paolo I, dove ci sono orfani e tre ragazzi con ritardo mentale.
La casa e' molto povera e ci attiviamo subito per fornire una buona scorta di cibo e altri mezzi di prima necessita'.
Nel frattempo la situazione nella selva precipita. Gli indios stanno bloccando molte vie d'accesso
e alcuni settori sociali stanno fomentando grossi disordini.
Anche noi rimaniamo bloccati dai disordini, abbandoniamo il nostro pulman e raggingiungiamo la missione francescana. Qui sistemiamo il gruppo e usciamo di nuovo per raccogliere informazioni e per recuperare due zaini abbandonati. Nella missione la situazione e'molto tranquilla.
Entriamo in contatto con i nostri amici missionari a Satipo ma anche questa mattina i manifestanti (non indios) stanno bloccando tutto.
La gente si sta rifornendo di generi alimentari perchè nessuno sa quando dureranno i blocchi.
La speranza è che l'esercito non intervenga atrimenti qui sara' una strage. Spesso si incontrano gruppi di indios ashaninkas armati con gli archi e le frecce e con le pitture facciali. Urlano che sono pronti a morire tutti per difendere il loro territorio.
Quello che mi ha preoccupato molto e' la presenza tra loro di bambini e donne.

Il D.L. 1090 cerca di “ucciderci”, ha detto oggi Isabel Barbosa la dirigente Ashaninkas
della comunità. Il Decreto Legge 1090, come denunciano i nativi, permetterà di vendere la foresta a investitori stranieri.
Anche a Pichanaki c'è la volontà da parte degli indigeni di ribellarsi contro il decreto. Purtroppo gruppi di agitatori, non indios, o oppositori del governo in corso, si stanno infiltrando nelle manifestazioni peggiornado di molto la situazione.

"La Patria non si vende, la Patria si difende", ha affermato un capo Ashaninkas.
" L'aria non si vende. Se vendiamo questa aria o la natura e il territorio amazzonico, dove andremo a respirare, perchè questo è il polmone del mondo, e tutto il mondo respira questa aria".
Per difendere queste idee ieri qui nella zona di Pichanaki - da quello che abbiamo saputo - ci sono stati scontri, tra i peggiori, della giornata di ieri di tutto il Peru'.
Anche noi siamo stati testimoni di una situazione veramente incandescente.
Adesso aspettiamo di sapere quando possiamo muoverci per Satipo per raggiungere
la missione francescana.


venerdì 12 giugno 2009

Spedizione Ande del Nord

foto G. Frinchillucci

ANDE DEL NORD:

UOMO E AMBIENTE

PROGETTO ANTROPOLOGICO - GEOGRAFICO



Sono partiti alla volta del Perù i partecipanti al Progetto “Ande del Nord: Uomo e Ambiente”, progetto di ricerca geografica e cooperazione internazionale promosso dall'associazione PERIGEO ONLUS.

Oltre al sottoscritto, che si occuperà delle prospezioni speleologiche, partecipano alla spedizione: Mario Polia, antropologo, archeologo e direttore scientifico della missione; Gianluca Frinchillucci direttore tecnico del Progetto; Laura Bacalini; Valentina Francia; Chiara Maracci; Giorgio Marinelli per la logistica e Pierfrancesco Intini per le ricerche subacquee; e i ricercatori peruviani: Paolo Pastori, storico; Paolo Lopez, fotografo; Lorena Zúñiga, archeologa; Dionisio Guerrero, guida andina.

La spedizione, che terminerà il 16 luglio, sarà suddivisa in due fasi di ricerca.

La prima vedrà una ricognizione nella Selva Amazzonica, dove vivono gli indios Ashaninkas. Oggi gli Ashaninkas vivono in una morsa terribile, stretti tra narcoterroristi e multinazionali. A sostenerli solo un piccolo nucleo di missionari francescani che aiutano come possono la popolazione nativa. Proprio con i francescani saranno realizzati progetti di cooperazione curati da Perigeo onlus.

La seconda si svolgerà nelle Ande del Nord, nelle province di Ayabaca e Huancabamba, a oriente della città di Piura.

Questa regione, complice il suo territorio impervio, che assieme all'attaccamento alla tradizione ha permesso di preservare il bagaglio storico di tutto un popolo, è riuscita a mantenere la cultura degli antenati, difendendola e facendola sopravvivere prima ai conquistadores e poi all'occidentalizzazione.

Qui, dove a circa 3500 metri di quota si trovano una serie di laghi chiamati Huaringas, molto importanti per la geografia sacra andina, verrà effettuata una ricerca etnografica dedicata allo Sciamanesimo andino e una ricerca subacquea in un lago d'alta quota chiamato Laguna dell’Inca, allo scopo di appurare morfologia e profondità del bacino, temperatura dell’acqua, flora e fauna.

La Laguna dell’Inca nelle tradizioni locali è indicata come luogo mitico dove ebbe origine il mondo: è il luogo di culto del mitico Inca Re.

Si racconta che dopo la conquista da parte dei bianchi le città del popolo inca si sono inabissate nei laghi sacri, e che qui continuano a vivere protetti da ogni male e da ogni contaminazione. Sulle sponde di questi laghi sacri si riuniscono gli sciamani e gli stregoni, che con le loro cerimonie riescono a mettersi in contatto con i loro padri.

Per approfondire questi aspetti, i ricercatori verranno accompagnati sul luogo da un maestro curanderos che li introdurrà ai miti e ai riti indigeni.

È opportuno sottolineare l’importanza del territorio in cui si sta svolgendo la spedizione.

E' questa l’unica zona del Perú dove esiste l’ecosistema altoandino del páramo, esteso dalla latitudine di Piura fino al Venezuela, che differisce dalla puna per la maggiore umidità ambientale e le intense precipitazioni.

L'ecosistema della puna, molto simile alla steppa, ha il proprio regno negli aridi altipiani della Cordigliera andina situati a circa 4.000 metri di altitudine, perlopiù disabitati a causa delle estreme condizioni ambientali che rendono difficile la sopravvivenza. Ha una vegetazione rada e bassa, con piante che resistono alle grandi escursioni termiche e alle rigide condizioni climatiche.
Al contrario, l'ecosistema del paramo possiede una vegetazione ricca e una fauna peculiari, che comprendono piante medicinali, grande varietà di uccelli, e specie in pericolo di estinzione come l’orso dagli occhiali ed il tapiro di montagna.

I páramos, in associazione con le residue foreste pluviali di alta montagna, rappresentano una fonte permanente di acqua dolce che alimenta la falda acquifera e dà origine ai fiumi che rendono possibile la vita e la pratica dell’agricoltura nella costa desertica.
Nel momento in cui assistiamo al drammatico fenomeno dello scioglimento dei grandi ghiacciai andini,
non può più venire sottovalutata l’importanza della conservazione dei delicati ecosistemi della sierra piurana.

Al rientro verranno organizzate, a cura di Perigeo Onlus e degli enti sostenitori del progetto, conferenze e mostre fotografiche in grado di creare un ponte culturale tra l'Italia e il meraviglioso mondo delle Ande.


lunedì 8 giugno 2009

Perigeo Onlus

(Progetto Amici dal Mondo - Disegno di un bambino siberiano)

Perigeo è un’associazione ONLUS senza scopi di lucro nata nel 2002, impegnata nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dei popoli e nella salvaguardia delle loro identità.
Opera nei Paesi in via di sviluppo con progetti di cooperazione internazionale, e in Italia con progetti di sensibilizzazione e di formazione ai valori basati sul rispetto delle diversità e delle tradizioni locali.
Accanto a questa attività propulsiva di sviluppo e ad una di ricerca e documentazione etno-antropologica tra le comunità native, sia sul campo che d’archivio, Perigeo partecipa ad interventi umanitari a sostegno delle popolazioni colpite da situazioni di emergenza o di conflitto.
Perigeo ha operato in Sri Lanka, in Albania, in Perù, in Etiopia, in Cameroon, fino ad arrivare alle regioni artiche della Groenlandia Orientale e della Siberia Occidentale con il progetto di ricerca “Carta dei Popoli Artici”.

Progetti:

  • Tracce dell’Uomo”, Progetto svolto in collaborazione con l’Università di Bologna, per una mappatura genetica dei popoli indigeni del mondo finalizzata alla stesura di una traccia individuante i movimenti migratori dell’umanità nella storia;

  • Deserti di fuoco, deserti di ghiaccio: ricerca in ambienti estremi”, Progetto scientifico di ricerca sulla fisiologia umana e ambientale in aree estreme ;

  • Etiopia tradizione e sviluppo”, Progetto finalizzato alla tutela e valorizzazione dei patrimoni culturali dei popoli dell’Etiopia, alla diffusione della loro conoscenza in Italia e nel mondo e alla promozione di interventi di cooperazione internazionale per il miglioramento delle condizioni di vita dei soggetti beneficiari;

  • Carta dei Popoli Artici”, Progetto per lo studio e la conoscenza dei popoli che abitano la regione polare artica, finalizzato alla salvaguardia del loro patrimonio culturale e alla diffusione della conoscenza di questi popoli in Italia e nel mondo;

  • Amici dal Mondo”, Progetto interculturale che consiste in uno scambio di disegni tra i bambini delle popolazioni indigene con cui l’associazione collabora, finalizzato a favorire l’incontro fra culture, valori, abitudini e tradizioni diverse e ridurre la conflittualità dei bambini nei confronti della diversità;

  • Le radici profonde non gelano”, Progetto per la riscoperta e la salvaguardia del patrimonio culturale della tradizione popolare italiana.

  • Creazione di una rete di musei etnografici dedicati alle popolazioni indigene dell’Etiopia;



Contatti:
Sede Centrale
info@perigeo.org
Sezione Ligure
liguria@perigeo.org


giovedì 4 giugno 2009

Conferenza Museo dell'Antartide

Venerdi 5 giugno, alle ore 18,30 presso la sala conferenze del Museo Nazionale dell’Antartide di Genova, nell'area del Porto Antico, rievocherò la Spedizione Saxum 2008, illustrando inoltre il progetto Carta dei Popoli Artici, uno dei pochissimi progetti che sono stati accreditati dall’I.P.Y. (International Polar Year) 2007-2009 come priorità scientifica di ricerca mondiale sulle aree polari, e corredando la relazione con una serie di fotografie della regione esplorata.