venerdì 31 dicembre 2010

Auguri

Era il secondo giorno che stavo a Tinit, quest'agosto dell'oramai passato 2010, ed era sera tarda.
Le ultime luci del giorno avevano da un po' già ceduto il posto a un debole chiarore, che era la notte dell'estate artica.
Ritornavo dopo una giornata passata a camminare per le montagne intorno, e un po' di tempo dedicato a giocare con i bambini.
... la sorpresa era lì, ad aspettarmi, al centro della strada polverosa, a pochi metri dalla casa che avevo preso in affitto da un cacciatore, l'indimenticabile Tobias Ignatiussen ...
... qualcuno aveva con un dito tracciato sulla sabbia poche parole di bentornato.
Qualcuno si era ricordato di me, di quando ero stato li alcuni giorni nel 2008, e vicino aveva tracciato il disegno di un cuore.
Non so che significato avesse voluto dare a quel cuore la mano ignota che lo aveva tracciato.
Ma io l'ho preso come un augurio sincero, mi ha rallegrato fino ad oggi ogniqualvolta lo ricordo, e a tutti lo propongo.

venerdì 10 dicembre 2010

India, Amazzonia, Africa, Canada, Siberia: sono tutti Inuit di Ammassalik




Le piccole comunità di popolazioni native stanno subendo, in ogni parte del mondo, l'aggressione culturale, ed economica, della cultura e dell'economia occidentale.
Questo poteva avvenire sotto silenzio 200 anni orsono, quando ancora non erano ben prevedibili le devastazioni che così si arrecavano agli ambienti umani e naturali che si invadevano, ma oggi, che davanti a tutti ne sono ben evidenti le conseguenze, queste operazioni commerciali e di pressione culturale sono da considerarsi un grave atto criminale, giuridicamente perseguibile e condannabile.
Occorre una grande forza per sostenere queste comunità dando loro una voce autorevole presso le comunità internazionali.
Una forza che non sia impegnata a diffondere petizioni e proclami, ma sia solida di risorse economiche (una Fondazione?) e di proposte commerciali inattaccabili e sostenibili.
Noi, che questa forza non abbiamo, e che non possiamo lavorare per tutti, abbiamo scelto, per molteplici ragioni, non ultime quelle sentimentali e di particolare attrazione ambientale, di sostenere gli Inuit di Ammassalik, ma tendiamo la mano a tutte le popolazioni in difficoltà di sopravvienza, e alle organizzzazioni che le aiutano in maniera duratura ed efficace.

domenica 5 dicembre 2010

L'Associazione Circolo Polare al Salone del Libro Antico e Usato


Da domenica 5 a mercoledì 8 l'Associazione Circolo Polare, punto di riferimento per appassionati e studiosi di Artico ed Antartico, nonchè partner nel Progetto Italiammassalik, sarà presente allo Stand n. 118 del

Salone del Libro Usato - Bancarelle in Fiera
Fieramilanocity

Qui saranno esposti e posti in vendita numerosi volumi, rari e molti oramai introvabili, sulle grandi esplorazioni che hanno segnato la storia dell'esplorazione dei tre Poli, e non solo.

Ci incontriamo tutti lì?

mercoledì 24 novembre 2010

Robert Peroni a Verona

Un improvvisato campo di calcio: il prato dietro la Red House di Robert Peroni

Al teatro Nuovo di Verona
venerdì 26 novembre alle ore 18.30

Robert Peroni sarà presente e parlerà sulla Groenlandia orientale e sulla situazione degli inuit di Ammassalik.

Interverranno altre personalità, ognuna delle quali presenterà una realtà sociale difficile di cui è personalmente a conoscenza e per cui sta spendendo gli anni della propria vita: Christopher Clark parlerà dell'Amazzonia, dove insieme ai nativi ha fondato la Riserva Xixuau-Xiparina; Silvie Pialouix presidente dell'associazione umanitaria 'Au fil de la Vie' parlerà del Mali, Padre Egidio dell'Uganda.

L'incontro sarà presentato da Franco Brevini, scrittore e alpinista con all'attivo numerose spedizioni sull'inlandsis groenlandese.

sabato 20 novembre 2010

A Michele Lepera il premio Chatwin 2010

Michele con una bimba di Tiniteqilaaq

Con il racconto '
Senza peso', un'impressione di Viaggio in Ammassalik, nella Groenlandia Orientale, Michele Lepera ha vinto il primo premio del Concorso Storie di Viaggio - Sezione narrativa - del prestigioso Premio Chatwin.

Oggi la premiazione nella meravigliosa Sala del Maggior Consiglio, a Palazzo Ducale, uno dei più bei Palazzi storici di Genova.



Con Michele siamo stati in Ammassalik in occasione del primo viaggio del Progetto Italiammassalik nell'estate del 2010, e, durante quel viaggio, a contatto con l'isolamento assoluto, ha sentito il profumo dell'anima di questa popolazione sincera e amichevole, e il silenzio di questo mondo ancora primitivo, ed ora collabora alla sua conservazione mettendo a disposizione le proprie competenze professionali di fotografo e grafico pubblicitario.


Giochi di bimbi a Kukusuk

Il villaggio di cui parla all'inizio del racconto è Tiniteqilaaq, ai confini del mondo, e i pioli sono i gradini arrugginiti della scala di ferro che portano sul molo.

A questo link si può leggere tutto il racconto.


lunedì 1 novembre 2010

Qervertivartiq sul fiordo di Sermiligaaq, nella Groenlandia orientale

Qervertivartiq è abbandonato.
Sta nel fiordo di Sermiligaaq su un promontorio incassato fra montagne, iceberg e mare. Le rocce su cui sorge sono aggredite dal vento e dalla furia delle acque.

Fino a qualche anno fa qui vivevano due cacciatori, poi uno è morto e l'altro se ne andato a Tasiilaq, la grande citta, a cercare una nuova vita.
Non so se l'abbia trovata, più probabilmente come tutti gli altri è stato sconfitto dalla civiltà occidentale che non offre spazio agli inuit, e trascorre le giornate sul muretto davanti al pub in fondo alla strada, a ricordare le onde che si frangono sulle scogliere di Qervertivartiq.
E forse come tanti altri, preso dalla struggente nostalgia del suo mondo perduto, finirà domani la propria vita suicidandosi.
Robert Peroni prospetta un 2011 atroce per questa piccola popolazione. Secondo le previsioni, nel corso del prossimo anno a Tasiilaq, su 1800 inuit 100 si suicideranno per la disperazione nel futuro e la nostalgia del passato...

Trascorrere una notte a Qervertivartiq in compagnia delle croci silenziose dei cacciatori inuit che qui hanno vissuto, gli occhi aperti su di un cielo cupo che presagisce tempesta e le orecchie tese ad ascoltare gli schiocchi degli icebergs che si spaccano, aiuta noi folli occidentali a comprendere un poco la tristezza di questa piccola popolazione.


sabato 25 settembre 2010

I villaggi di Ammassalik

Tiniteqilaaq

Ho preparato una mappa con i villaggi di Ammassalik.
Da qualche tempo su Google Maps sono molto ben definiti. E' interessante vederli tutti con un viaggio ... virtuale, in attesa di poterli visitare di persona.



Visualizza I villaggi di Ammassalik in una mappa di dimensioni maggiori

giovedì 16 settembre 2010

Progetto Ammassalik: continua

Bambina inuit a Tiniteqilaaq. Stavamo giocando con loro, poi si sono stancati ....

Il Progetto Italiammassalik sta riscuotendo notevole incoraggiamento e numerose collaborazioni da parte di tante associazioni e anche di singole persone.
Questo sta a dimostrare che, quando si presenta sulla scena della cooperazione internazionale una proposta concreta, con obiettivi raggiungibili, faticosamente ma comunque realizzabili, le adesioni e gli appoggi non vengono a mancare.

L'interesse che gravita intorno a questo progetto ha definitivamente messo in chiaro che chi guarda al mondo Inuit è disposto a lavorare con serietà e passione, a patto che venga prospettato qualcosa di più che uno sterile proclama di allarme.
Troppi ne sono stati infatti fino ad oggi lanciati, e alla fine sono serviti solo a dare un po' di notorietà a chi li ha urlati.

Ma alla fine, chi ha portato qualche aiuto agli Inuit?
Chi ha informato sulle difficili condizioni che hanno oggi gli ultimi veri inuit ad Ammassalik?
Nell'ultimo viaggio ad Ammassalik, giocando con i bambini, parlando con gli anziani, stando insieme alle donne che lavoravano, ho scoperto la loro sincera aspettativa di essere nostri amici.

Se riusciremo a coalizzare intorno al progetto le forze che stanno proponendosi per portare un aiuto, sicuramente a breve potremo fare un grande salto avanti, in fatto di realizzazioni progettuali e di nuove proposte.

martedì 24 agosto 2010

La casa inuit di Ammassalik

Un tempo gli inuit di Ammassalik vivevano nelle case di terra.
Erano costruzioni parzialmente interrate, con i muri in pietra e il tetto in zolle di muschio e di torba sostenute da costole di balena o tronchi d'albero spiaggiati.
Avevano dimensioni mediamente di sei/sette metri dk lunghezza per cinque/sei di larghezza, e potevano ospitare dalle dieci alle 25 persone, tutte appartenenti al medesimo nucleo famigliare.

Interno di abitazione -1907 - f.to J.Petersen
Interno di abitazione - ricostruzione Museo di Tasiilaq
Vi si accedeva camminando curvi tramite uno stretto e basso cunicolo lungo un paio di metri, che impediva alla neve e al vento di entrare.
All'interno le pareti erano coperte da pelli di foca, il che creava un ambiente interno abbastanza caldo. Tutto intorno era sistemata una piattaforma, dove sedevano e dormivano gli abitanti.
L'illuminazione era fornita da lampade scavate in pietra di steatite, ove veniva bruciato grasso di foca.
L'aerazione si otteneva tramite un buco nel soffitto.
In un angolo vi era un grande otre, dove i maschi orinavano direttamente, e le femmine vi depositavano la propria versandola da un contenitore più piccolo: l'orina veniva poi utilizzata per la concia delle pelli.
Ogni gruppo famigliare era diviso dagli altri da una tenda in pelle.
Queste case erano abitazioni 'temporanee', essendo gli abitanti di Ammasslik nomadi.
In estate venivano abbandonate, e il nucleo famigliare si muoveva alla ricerca di territori di caccia più abbondanti.
Durante questo periodo le famiglie soggiornavano in tende di pelli, come in uso ancora ai tempi nostri presso gli allevatori nomadi di renne della Siberia.
Questi accampamenti estivi di caccia potevano essere visti ancora negli anni 1950, eretti nelle zone più a nord dei fiordi di Sermilik e di Sermiligaaq.
Ai primi freddi gli inuit rientravano verso la costa, dove il clima era più mite, ma non tornavano alle case abitate l'anno prima. Ne costruivano di nuove in un altro luogo, oppure ne utilizzavano una trovata abbandonata.

Abitazioni attuali a Tinitequilaaq
Questo migrare continuo ha creato la mancanza del concetto culturale di 'casa' così come lo intendiamo noi, e ha fatto sì che questa popolazione ancora oggi dia poca importanza all'abitazione, considerandola più un luogo di 'permanenza' che un luogo dove trascorrere la propria vita.

sabato 21 agosto 2010

Rientro dal mondo degli inuit


La missione che ho condotto nei villaggi di Ammassalik è terminata.
Durante le due settimane di permanenza sono state girate ore di filmati, centinaia di fotografie sono state scattate a documentare il mondo di oggi nei confronti del mondo di ieri.
Di questo nei prossimi post darò documentazione.
Ma soprattutto è stato meraviglioso il rapporto di sincera simpatia e di scambio di informazioni sui nostri due diversi mondi di vita, che si è avuto fra il gruppo della missione e la popolazione del remotissimo villaggio di Tinitequilaaq, dove già ero stato due anni fa.
In questo villaggio sono stato colpito dal ricordo che ancora tutti avevano della mia permanenza nel 2008.
Soprattutto i bimbi, quelli più piccoli, con cui per tre giorni avevo giocato e che avevo portato in giro sulle spalle, mi salutavano e mi abbracciavano.
Oggi sono già grandicelli, e collaborano al sostentamento famigliare andando a caccia e a pesca.

A Tasiilaq, ho incontrato il piccolo 'Elvis', il cantante del villaggio come lo avevamo soprannominato allora, cresciuto ma sempre con il ciuffo biondo sbarazzino e il sorriso cordiale.
Mi sono stupido nel vederlo qui, e non a Tiniteqilaaq, il suo villaggio.
Stava insieme ad un gruppo di ragazzine, nella stradina davanti al pub, e il mio pensiero è subito corso alla piaga dell'alcool, che qui ha assunto le dimensioni di una vera peste, anche se, dopo il picco avuto fra le generazioni degli anni 60/70 sta oggi rientrando nella media delle città del nord-Europa.

Sbarcato a Tinitequilaaq (Tinit, come lo chiamano gli abitanti), non ho visto che anziani, poche donne e bimbi piccoli.
Dove erano finiti tutti?
Ho temuto quello che mi aveva detto Robert Peroni poche ore prima: per il prossimo anno prevediamo 100 suicidi: un dramma per una popolazione di meno di 3000 abitanti!
Ma poi...
poi ho appreso che erano tutti isolati e bloccati nei campi di caccia a nord del Sermilik, completamente ghiacciato, chiuso dagli icebergs e dalle zolle di pack invernale, che nonostante la stagione avanzata continuavano a permanere.

Ecco... poi alla sera è arrivato il piccolo Joseph sulla sua biciclettina.
Veloce come un gabbiano, mi ha subito riconosciuto, mi si è piantato davanti e si è messo a ridere...
E una notte, mentre passeggiavo con lui per le strade avvolte dalla nebbia, sottile, che saliva dal Sermilik, è arrivato in barca, stanchissimo da Tasiilaq, anche il piccolo 'Elvis', che stava là, semplicemente per ... studiare.
Erano tutti salvi, i miei piccoli amici!


Il giorno della partenza, prestissimo, forti colpi contro la porta della casa inuit dove eravamo alloggiati ci hanno svegliati.
Che era successo di tanto importante, da venirci a chiamare a quell'ora?
Nulla, semplicemente i piccoli amici erano venuti a salutarmi, e a dirmi che loro uscivano per la pesca, e che ci saremmo rivisti, forse, una volta ancora negli anni futuri?
Certo.

Il mondo degli inuit sta cambiando, vanno a pesca con le barche e non più con il kayak, hanno fucili e non più arpioni, vestono giacche in piumino, ma la loro mano e sempre tesa amichevole verso l'ospite gradito e non invadente.

venerdì 23 luglio 2010

Ritorno al Sermilik - Groenlandia Orientale

Mezzanotte d'estate a Tinitequilaaq, a nord del Sermilik

Il 28 luglio riparitirò per la Groenlandia orientale con la prima missione del Progetto Italiammassalik.

La missione, la prima di una serie di micro-progetti che verranno sviluppati per dare sostegno alla popolazione dei villaggi di Ammassalik, una delle zone più isolate dell'intera costa della Groenlandia, ha lo scopo di fare il punto sulla situazione in cui vive la popolazione inuit di Ammassalik, ai nostri giorni, e di raccogliere una esauriente documentazione video fotografica.

La missione toccherà Tasiilaq, centro economico della regione, attraverserà il lungo fiordo di Sermiligaaq, nella lingua locale: il bellissimo fiordo ghiacciato, sosterà a Kulusuk, e si fermerà alcuni giorni nel remoto villaggio di Tinitequilaaq, alloggiando in una casa inuit appositamente messa a disposizione, in maniera da venire a contatto con la gente del posto.

Prenderà conoscenza della situazione socio-economica di questi villaggi sperduti fra i ghiacci, e cercherà insieme ai locali iniziative di lavoro per collaborare allo sviluppo economico.

Risalirà poi il fiordo di Sermilik fino alla sua testata, dove si gettano le misteriose lingue glaciali del Midgardgletscher, del ghiacciaio Helheim, che si sta ritirando ad una inusuale velocità, e visiterà le zone di caccia alla foca e di pesca della popolazione inuit.

www.italiammassalik.it

Navigare è difficile a nord del fiordo di Sermilik

venerdì 16 luglio 2010

Progetto Italia Ammassalik - Groenlandia Orientale

Spedizione Saxum 2008 - a passeggio con i bimbi di Tiniteqilaaq

Ho terminato la stesura del Progetto Italiammassalik. Un grazie a quanto hanno collaborato dando preziosi consigli e input di lavoro.
Il progetto è stato pensato per far conoscere in Italia il mondo Inuit di Ammassalik, dare la possibilità, economicamente sostenibile, a chi volesse di visitare questi luoghi, e nel contempo gettare un ponte di amicizia e di sostegno economico verso la popolazione locale.

Il progetto è visitabile sul sito:


Lo sviluppo del Progetto è basato su piccoli micro-progetti, realizzabili facilmente e velocemente.
Questo perchè ad oggi sono stati lanciati troppi proclami di sostegno e grida di allarme, parole prive di fondamento concreto e realizzabile rimaste ad echeggiare nel vuoto.

Chiedo ora a quanti leggono queste pagine di diffonderlo il più possibile.
L'aiuto, al momento, è quello di far sapere che: esiste il mondo inuit di Ammassalik.



Un grazie a tutti.

Il Progetto in PDF

domenica 30 maggio 2010

venerdì 30 aprile 2010

SOS casa - Progetto di Perigeo Onlus per i bambini dell'orfanatrofio Juan Pablo I di Lima


Titolo del progetto: S.O.S. CASA – per i bambini dell’orfanotrofio Juan Pablo I, Lima, Perù

Localizzazione: Lima – Perù, quartiere San Miguel

Idea progettuale:

L’orfanotrofio Juan Pablo I è situato nella periferia di Lima ed esiste grazie all’impegno della Sig.ra Martha, orfana a sua volta, che ha dedicata la propria vita alla cura di questi bambini. La struttura si trova in condizioni di totale decadenza a causa della mancanza di sovvenzioni, sia statali che private e, nonostante ciò, ospita 15 bambini orfani o abbandonati e, sporadicamente, offre vitto e alloggio ad altri 30.

Con il progetto S.O.S. CASA si intende fornire un sostegno economico e contribuire al miglioramente strutturale dell'edificio.


In previsione della partenza di alcuni dei nostri volontari, che metteranno a disposizione il proprio tempo e la propria manualità per opere di risanamento strutturale dell'orfanotrofio, che versa in condizioni di assoluta decadenza Perigeo Onlus sta promuovendo una raccolta fondi. Ognuno può dare il suo contributo come meglio crede e nei limiti delle sue disponibilità.


sabato 27 marzo 2010

Campionato Italiano di Eskimo 2010 - kayak da mare



Genova, marzo 2010 - Campionato Italiano di Eskimo - Kayak da mare.

Un applauso e un saluto a tutti i partecipanti, e un ringraziamento per la calda accoglienza che mi hanno riservata, a me che di kayak non sono, ma che con loro condivido l'interesse e l'ammirazione per la cultura, le storie, le tradizioni, del popolo Inuit

venerdì 12 marzo 2010

Genova: Campionato Italiano di Eskimo 2010

Il Campionato Italiano di Eskimo 2010 si svolgerà
nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 marzo 2010
ospitato nella piscina di Genova Pontedecimo
in Via Coni Zugna 2


E' organizzato da A.S.D. "Fratellanza Nuoto" assieme a "Tatiyak- scuola di kayak da mare", con la collaborazione del "Circolo Canoaverde" di Genova e dell’Associazione nazionale “Sottocosta”.

Il pubblico avrà accesso gratuito a tutte e due le giornate dell’evento sportivo.

Il Campionato consiste in una manifestazione sportiva che vede i partecipanti esibirsi nella specialità dell’eskimo, rapida manovra di recupero della posizione di equilibrio in caso di rovesciamento dell'imbarcazione, attuabile in tanti modi diversi senza mai uscire dal kayak.
Fra le prove regolamentari spicca il micidiale '
eskimo con la camicia di forza': l’eskimo groenlandese più difficile, da matti! che si esegue senza l'ausilio delle mani, con le braccia incrociate sotto il mento ed ancorate al petto per tutta la durata della manovra, e richiede, per ritornare alla posizione di partenza, un fluido e potente colpo d’anca.

Il popolo Inuit ha praticato la tecnica dell'eskimo per molti secoli; per essi questa abilità rappresentava uno strumento fondamentale per la sopravvivenza. Quando il kayak si rovesciava in mare, durante le battute di caccia o di pesca, era indispendabile rimetterlo a galla in un tempo il più breve possibile, per evitare di morire nelle acque gelide.

Oggi che non è più necessario utilizzarlo per cacciare, del kayak è rimasto unicamente l'aspetto 'ludico' legato al suo utilizo come mezzo di spostamento.

Da tecnica di navigazione necessaria alla sopravvivenza, il kayak e le manovre a lui legate sono divenute nel tempo disciplina sportiva che richiede precisione, forza e costante allenamento.




giovedì 4 marzo 2010

Ammassalimiut

In questi ultimi decenni, gli Ammassalimiut, popolazione inuit che vive nel distretto di Angmaggsalik, nella costa orientale della Groenlandia, ha subito una profonda trasformazione del proprio modo di vivere.

Robert-Lamblin, del CNR francese e M. Magnusson hanno in questo video raccolto i risultati di una accurata ricerca sui loro usi, i costumi, le tradizioni di caccia, di fabbricazione dei kayak, di alimentazione.

Un documento visivo assolutamente da non perdere.


lunedì 22 febbraio 2010

Perigeo Onlus: incontro pubblico sull'immigrazione

Sabato 27 Febbraio alle ore 16.00
nella Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche
L'Asociazione Perigeo Onlus promuove un incontro pubblico sul tema
"I NUOVI ITALIANI"


L’iniziativa sorge dall'intenzione dell’associazione Perigeo Onlus, attiva nel territorio con progetti di sviluppo culturale e sociale, di intervenire, con le proprie esperienze di lavoro internazionale, al dibattito sui temi attuali e scottanti dell’immigrazione e dell’integrazione interetnica, che in questi ultimi tempi stanno facendo discutere l’Italia intera, con toni accesi e talvolta violenti.

L’approccio proposto da Perigeo Onlus, è quello di proporre un percorso alternativo di integrazione degli immigrati, che promuova il loro inserimento nella società non in qualità di stranieri ma come parte integrante della cittadinanza italiana.

Per informazioni: Perigeo Onlus tel: 334.8434719 info@perigeo.org - www.perigeo.org

Perigeo Onlus curerà una pubblicazione con gli interventi dell’incontro.

giovedì 28 gennaio 2010

Presentazione del volume 'Popoli Artici e Subartici'


Giovedì 04 febbraio, alle ore 17,00
presso la sede del Centro di Cultura " l'Agave "
in via Costaguta 8 - a Chiavari (Genova)

verrà presentato al pubblico del Tigullio il volume di Luciana Vagge Saccorotti : "Popoli Artici e Subartici dalla penisola di Kola alla Cukotka".


Ricercatrice e consulente scientifica del progetto "Carta dei Popoli Artici", l'Autrice, della quale a introduzione della conferenza presenterò un breve profilo, ha partecipato, nell'aprile 2005, alla spedizione scientifica tra gli allevatori di renne della penisola di Jamal, nella Siberia occidentale, da cui ha preso avvio lo studio di queste popolazioni nomadi.

domenica 3 gennaio 2010

Italiani fra i ghiacci



L'ultimo libro di Franco Brevini:

"LA SFINGE DEI GHIACCI - GLI ITALIANI ALLA SCOPERTA DEL GRANDE NORD"
- Editore Hoepli -

fa conoscere aspetti e persone, sconosciute ai non addetti ai lavori, del rapporto che gli italiani hanno avuto con i ghiacci dell'artico.
Dalla lettura di questo libro si capisce il ruolo, non di secondaria importanza, che gli esploratori italiani hanno avuto nel trarre alla conoscenza umana le terre che si stendono a nord del circolo polare.

Franco Brevini insegna letteratura italiana. Scrittore, alpinista e viaggiatore, ha realizzato numerose traversate nell'artico. Il suo libro 'Ghiacci', del 2002, edito da Mondadori, testimonia il suo interesse per il Grande Nord.

venerdì 1 gennaio 2010